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Il concetto di Neuroplasticità

Per plasticità cerebrale neuroplasticità si intende la capacità del nostro cervello di modificare continuamente le proprie connessioni sinaptiche (per un approfondimento su cosa siano le connessioni sinaptiche, clicca qui), in base agli stimoli presenti nell’ambiente e alle proprie esperienze o anche in seguito a lesioni cerebrali di diversa origine.

Il cervello, infatti, è in grado di adattarsi in modo flessibile a ciò che esperisce, modificando le proprie giunzioni sinaptiche, adibite allo scambio di informazioni, per instaurare nuove connessioni neurali oppure per eliminare quelle meno utilizzate.

Già a metà del XIX secolo si iniziò a diffondere l’idea che le differenze nella struttura e nelle dimensioni del cervello tra diversi esemplari della stessa specie dipendessero dall’ambiente e dalle stimolazioni esterne che esso fosse in grado di offrire.

Darwin, ad esempio, dimostrò che il cervello di un coniglio domestico ha dimensioni ridotte rispetto a quello di un coniglio selvatico, esposto ad un ambiente molto più stimolante.

Tuttavia, fu solo nel 1890, con la pubblicazione del suo “Princìpi di Psicologia”, che William James diede una prima definizione del concetto di neuroplasticità per come la intendiamo oggi, descrivendola come quel fenomeno per cui una struttura cerebrale è “abbastanza debole da cedere a un’influenza, ma abbastanza forte da non cedere tutto in una volta”.

Purtroppo, James dovette scontrarsi con le scarsissime conoscenze dell’epoca sulla struttura del neurone e delle sinapsi e con le resistenze di un mondo scientifico ancora troppo acerbo per accettare idee così rivoluzionarie senza delle “prove tangibili”.

In tempi recenti, grazie anche agli enormi passi avanti delle tecniche di neuroimaging, il concetto di plasticità cerebrale è stato totalmente riconosciuto ed accettato, anche se ancora sappiamo davvero poco di questa straordinaria capacità del nostro cervello.

BIBLIOGRAFIA:

Rosenzweig MR, Leiman AL, Breedlove SM: Biological Psychology: An Introduction to Behavioral, Cognitive, and Clinical Neuroscience, 1999, Sinauer Associates, Sunderland, Massachusetts.

L'articolo del Blog è stato scritto in collaborazione con la Dott.ssa Silvia Bucciarelli – Psicologa, Specialista in Neuropsicologia e Psicoterapia.

Il sito di riferimento dal quale è estrapolato è Mondo NeuroPsi la Neuropsicologia per tutti

Dott.ssa Romina Quaglieri Pantanella - Psicologa

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